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Vi è mai capitato di rimanere affascinati dalle avvincenti storie di imprenditori ormai divenuti di successo? O di rimanere stupiti nel vedere i video di Steve Jobs assemblare il primo macintosh nel famoso garage di Cupertino? Non tutti nascono con questi talenti naturali ma, per poter lasciare il segno nel mondo dell’imprenditoria, a volte serve meno di un’idea geniale o di intuizioni degne da premio Nobel: si può sempre diventare un “Business Angel”.Si tratta, infatti, di investire in capitale sociale di giovani Start-Up o imprese innovative, con struttura e un business-plangià definiti ed avviati, con una durata di tempo limitata (nell’arco di qualche anno) e con l’obiettivo di accompagnarle ad una futura vendita o quotazione.Il “Business Angel” deve essere attento a valutare non soltanto l’investimento sulla base di grafici, dati o sul tipo di business ma, prima di tutto, deve saper vagliare la “persona”, perché il vero valore di una start-up è il suo capitale umano, ossia l’imprenditore che ha avuto l’intuizione.Investire in una start-up significa credere in un’idea, un progetto, portato avanti da persone motivate e determinate.Lo stato italiano favorisce la creazione di un tessuto innovativo aiutando l’investitore in Start-up anche fiscalmente. Nel caso di persone fisiche è prevista una detrazione Irpef pari al 30% dell’ammontare investito nel capitale sociale di una o più aziende e l’importo massimo detraibile è di 1 milione di euro per ciascun periodo d’imposta. Se sei incuriosito dal mondo dei “Business Angels” e sposi anche tu un’idea di business innovativa, non esitare a scrivermi, saprò esserti d’aiuto.

Bernardo Calini

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