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Nel primo quadrimestre del 2025, l’economia statunitense ha registrato un dato inatteso: il Prodotto Interno Lordo (PIL) è risultato in calo. Una notizia che, a prima vista, potrebbe far pensare a una crisi. 

Ma è davvero così?

In realtà, la riduzione del PIL non è il sintomo di un’economia malata, bensì il risultato tecnico di un fattore ben preciso: negli ultimi mesi le imprese americane hanno effettuato forti importazioni anticipando gli effetti indesiderati di eventuali dazi. Ciò ha portato ad una riduzione del PIL.

Infatti, nel calcolo del PIL, le importazioni hanno un segno negativo e quando aumentano in modo consistente finiscono per abbassare il dato complessivo.

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Cosa aspettarsi in futuro?

Gli analisti prevedono una discesa del dollaro nei confronti dell’euro e le ragioni sono diverse:

- Aspettative di taglio dei tassi da parte della Federal Reserve;

- Differenziale dei tassi di interesse più favorevole all’euro;

- Ritorno della fiducia nei mercati europei;

- Politica di Trump volta all’indebolimento del dollaro e ad un aumento della produzione interna.  

Perché dare uno sguardo all’Europa?

Questa situazione è un’opportunità per l’Europa, dove emergono segnali di stabilità e potenziale crescita: è un buon momento per diversificare il proprio portafoglio titoli guardando i mercati europei.

L’instabilità momentanea negli Stati Uniti, comunque, non deve spaventare; è importante adottare una visione strategica e globale. 

Se siete interessati, contattatemi!

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