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Il 2022 è stato un anno negativo per i mercati a causa dello scoppio della guerra tra Russia ed Ucraina e la conseguente crisi energetica che ha impattato fortemente soprattutto in Europa e in Italia.

In quest'anno difficile la capitalizzazione complessiva delle società di Piazza Affari (mercato azionario italiano) è scesa infatti a 626 miliardi contro i 757 dell’anno precedente.  

Ma è il rapporto con il prodotto interno lordo (PIL) a spiegare meglio l'entità del collasso: secondo dati elaborati da Borsa Italiana, il valore di Piazza Affari oggi corrisponde al 33,9% del PIL, contro il 43,1% di un anno fa.

L’indice Ftse MIB in Borsa Italiana ha ceduto in un anno oltre il 12%.

Tuttavia, il 2023 ha visto, nel primo trimestre, una ripresa dei mercati europei, i quali sembrano essersi rassegnati e adattati al conflitto russo-ucraino e al problema energetico. 

Molti analisti prevedono una crescita degli utili, soprattutto nel settore dei beni voluttuari e in quello industriale. 

Con buone prospettive vengono visti anche i titoli azionari in materia di energie rinnovabili, già in crescita da anni, viste le numerose normative dell’Unione Europa destinate a crescere in futuro. 

Inoltre, bisogna sottolineare il dato sull’inflazione attesa, destinata a rallentare nei prossimi mesi e a garantire, di conseguenza, un rendimento maggiore per il mercato azionario.

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